La patologia che trattiamo oggi, si chiama “Carcinoma squamoso” ed è un tumore cutaneo molto diffuso nel regno felino; vediamo le cause di questo male, i sintomi riconducibili ad esso e le terapie che aiuterebbero il gatto a vivere una vita migliore.
Generalità
Il carcinoma squamoso chiamato anche carcinoma squamocellulare rappresenta circa il 14-19% di tutti i tumori che colpiscono la cute dei nostri gatti e solitamente ha come sito di sviluppo, la testa del felino ma può presentarsi anche con minore probabilità sul resto del corpo coinvolgendo: arti, dorso, addome e coda.
Cause
I gatti con pelo chiaro o manto rado, sono quelli più esposti al pericolo di contrarre un carcinoma squamocellulare dato che la causa principale dell’insorgenza di questo male è l’eccessiva esposizione ai raggi solari; infatti la concomitanza di manto chiaro ed eccessiva esposizione al sole rappresenta un fattore determinante per la genesi di questa malattia che non colpisce o meglio colpisce raramente per esempio i gatti con il manto scuro che sono protetti dagli effetti dannosi dei raggi solari. Nel caso in cui il carcinoma è manifestamente provocato dal sole, inizia come dermatite attinica per poi trasformarsi in vero e proprio carcinoma squamoso attinico.
Il sole non è l’unico agente cancerogeno, ma anche il Papillomavirus può contribuire a scatenare la patologia essendo un virus che contiene inibitori di alcuni oncosoppressori (molecole che blocano la replicazione cellulare) e che quindi facilitano una replicazione cellulare incontrollata.
Statistiche
I gatti bianchi, albini o con peli molto chiari che quindi lasciano passare indisturbati i raggi solari, hanno la probabilità di sviluppare il tumore con una frequenza 5-15 volte maggiore rispetto ai gatti scuri e melanici. Come in ogni malattia, anche l’età rappresenta un importante fattore di rischio, ed in questo caso sono proprio i gatti adulti con più di 12 anni a sviluppare il tumore, anche se le lesioni pre-cancerose possono insorgere anche molti anni prima.
Manifestazioni cliniche
Le lesioni sono caratterizzate da: lacerazioni simili a graffi ricoperti di croste che però non guariscono. Possiamo però distinguere due tipologie di formazioni pre-cancerose:
- Carcinoma in situ (o Cheratosi attinica) che colpisce orecchie, naso, palpebre ed altre zone poco pigmentate sottoforma di lesioni singole;
- Dermatite pre-neoplastica (o malattia di Bowen) se formata da placche multiple su arti e collo con la scomparsa del pelo.
Queste due tipologie di formazioni pre-neoplastiche non sono invasive e possono impiegare molti anni prima di acquisire quel carattere fondamentale che renderebbe il tumore maligno: l’invasività.