Il furetto e la “Malattia delle Isole Aleutine”: cause, sintomi e terapia

La patologia di cui tratterò oggi è chiamata “Malattia delle Isole Aleutine” e colpisce maggiormente il furetto; cerchiamo di conoscere le cause predisponenti, i sintomi associati, la diagnosi e la terapia più giusta per il nostro amico.

Generalità

Come anticipato, questa malattia colpisce maggiormente il furetto ma anche altre specie animali come il visone e l’ermellino; il responsabile di questa strana e rara patologia è un virus. Gli aggettivi di strana e rara sono dati da fatto di essere una patologia poco frequente, sia perché il furetto non è uno degli animali domestici più diffusi ma anche perché è difficile che furetti di padroni diversi vengano a contatto e possano trasmettersi il virus.

Cause

La Malattia delle Isole Aleutine abbreviata con l’acronimo ADV è scatenata da un virus facente parte della famiglia dei Parvoviridae; nello specifico questo piccolo virus a DNA è sprovvisto di envelope ed ha un capside a simmetria icosaedrica. La grandezza del virus è inversamente proporzionale al danni, infatti esso è assai contagioso per gli animali mammiferi che ne vengono a contatto.

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Parvovirus, agente della malattia delle isole Aleutine

Le modalità di trasmissione prevedono tre linee preferenziali:

  1. Trasmissione per contatto diretto, quindi tra furetto malato e animale sano
  2. Trasmissione indiretto, tramite la deposizione del virus su oggetti contaminati
  3. Trasmissione verticale, ossia dalla madre ai cuccioli durante la gravidanza ed il successivo parto.

Le zone più a rischio dove l’infezione è endemica sono: Nuova Zelanda, America e nord Europa tra cui Olanda, Germania, Francia e Belgio; l’Italia è invece al riparo da questa malattia o per lo meno i casi riportati sono molto minori rispetto alla media anche se la continua importazione di animali dall’estero sta aumentando sempre di più la possibilità per i furetti di ammalarsi di questa malattia.

Sintomi

Bisogna da subito distinguere un furetto malato da uno portatore sano asintomatico, infatti il primo sviluppa la malattia a seguito dell’infezione mentre il secondo a seguito dell’infezione diventa un serbatoio per il virus che non gli provoca alcuna malattia; entrambi i soggetti sono quindi infettivi ma solo il primo è malato. Il virus prima di sviluppare i sintomi caratteristici della malattia, può rimanere latente per molto tempo, anche per mesi e solo dal soggetto dipenderanno le sorti dello sviluppo dell’infezione.

I sintomi più diffusi, associati alla Malattia delle Isole Aleutine sono:

  • tremori ed astenia
  • feci nere e catramose
  • dimagrimento ed inappetenza
  • incontinenza urinaria
  • febbre ricorrente
  • paralisi del posteriore

Diagnosi

Come potete notare, i sintomi sviluppati non sono altamente specifici ed alcuni di essi posso essere presenti in altre malttie molto diffuse; per questo l’identificazione del virus è essenziale per la diagnosi della malattia. Esiste un test sierologico per visoni e furetti che permette l’identificazione del virus come diagnosi specifica della malattia.

Terapia

Purtroppo non esiste una cura mirata all’eradicazione del virus, ma l’animale può essere aiutato con cortisonici ed antibiotici per evitare che l’organismo debilitato vado in contro ad altre patologie. Eventuali cure collaterali di questo tipo insieme ai farmaci sintomatici devo essere utilizzati solamente nell’animale malato e non nel’animale portatore sano che ancora non ha sviluppato la malattia, perché potrebbe non svilupparla mai.

Per quanto riguarda la prevenzione, il vaccino non esiste e l’animale purtroppo che sviluppa la malattia nel giro di qualche mese è condannato a morte certa; per questo anche se l’animale è portatore sano e non deve essere curato, deve comunque essere allontanato dagli altri furetti per evitare che essi possano contagiarsi e sviluppare la malattia.

Cercate di adottare tutte le precauzioni possibili per far sì che i vostri animali non vengano a contatto con altri furetti infettati, ma voi padroni state tranquilli perché la malattia non è trasmissibile all’uomo.

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