Avvelenamento da oleandro nel cane: trattamenti

Per chi ancora non lo sa, l’oleandro è una pianta altamente tossica sia nel cane che nel gatto e pertanto l’avvelenamento non è una cosa rara soprattutto se gli animali vivono all’esterno.

A differenza di quel che si immagina, non sono soltanto velenosi i fiori, ma anche le foglie, i fusti e persino i semi. La tossicità dell’oleandro si deve ad una sostanza che permane nella pianta anche dopo la bollitura e la combustione.

I nostri amici a quattro zampe soprattutto quelli giovani, sono molto curiosi e ansiosi nel conoscere il mondo che li circonda mediante l’ingestione di tutto ciò che gli sembra interessante. Ma anche il cane maturo, è comunque sia portato per questioni fisiologiche  a brucare, ossia mangiare fibra che nasce spontanea in natura.

Naturalmente determina l’avvelenamento solamente l’assunzione di una notevole quantità. Per tale ragione gli allarmismi non sono necessari ma se si presentano i sintomi che ora andrò ad illustrare e si ha un minimo sospetto della loro causa, allora è necessario recarsi immediatamente dal proprio veterinario di fiducia, il quale potrà prescrivere la cura più appropriata.

Attenzione ai rimedi casalinghi perchè a volte non si rivelano efficaci e purtroppo possono aggravare il quadro sintomatologico del proprio amico a qattro zampe.

Detto questo, ecco quali sono i sintomi da avvelenamento nel cane:

Sintomi

Fondamentalmente tutta la pianta dell’oleandro è tossica sia per l’uomo che per gli animali in generale. La tossicità di questa pianta è dovuta al contenuto di alcune sostanze presenti i cosiddetti glucosidi cardioattivi che provocano gravi effetti sul cuore.

Per quanto riguarda i sintomi possono manifestarsi da 1 a 24 ore dopo l’ingestione. Ecco la sintomatologia presente:

  • nausea
  • vomito
  • dolori addominali
  • irritazione delle mucose
  • scialorrea
  • respiro affannoso
  • shock
  • diarrea spesso con sangue
  • coma
  • morte

Qual è il giusto trattamento da prendere in considerazione?

Erroneamente a quanti molti pensano, non esiste un antidoto contro l’avvelenamento. In pratica si attua una terapia sintomatica volta ad eliminare il contenuto tossico dal tratto gastrointestinale inducendo il vomito entro mezz’ora dall’ingestione.

Quindi a tale proposito si può preparare una miscela a base di albume sbattuto e acqua. Una volta ingerita la miscela, questa dovrebbe indurre il vomito e quindi provocare l’espulsione della quantità ingerita.

Purtroppo per poter ridurre i danni, è necessario provocare il vomito negli animali…In ogni caso dopo aver riconosciuto una situazione di probabile avvelenamento e aver preso in considerazione i possibili provvedimenti è necessario recarsi immediatamente dal proprio veterinario di fiducia al fine di garantire le cure necessarie per il proprio amico a quattro zampe.

Si sconsiglia di somministrare farmaci di propria iniziativa, perchè si tratta di scelte terapeutiche che se non appropriate in base al tipo di veleno ingerito possono aggravare la sintomatologia presente.

Se il cane ha messo in bocca parti della pianta tossica, è necessario rimuovere eventuali resti di vegetale avendo l’accortezza di effettuare un’accurata igiene oro-faringeo.

Se presente sintomatologia gastroenterica si può somministrare Nux Vomica 30 CH (3 granuli disciolti in pochissima acqua, inizialmente  ogni ora per tre volte, poi una volta al giorno per tre giorni)

Spero di essere stata utile anche questa volta..

A presto

Un Commento

  1. Ho nel mio giardino al mare un grande oleandro i nostri cagnolini, due barboncini di 2,400 e un’altra di 5 kg, hanno l’abitudine di giocare, scavare e quindi ingerire la terra intorno a tale oleandro, adesso abbiamo fatto un profilo ematologico in previsione della sterilizzazione delle piccole e della detartrasi della grande, risultato le piccole hanno transaminasi alte, tutte e due, la grande glicemia troppo bassa…..può essere soprattutto il fegato intossicato, derivato dall’ingestione di residui diell’oleandro?.

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